Rospo smeraldino

Nome scientifico: Bufo viridis

Nome comune: rospo smeraldino

Ordine: anuri

Famiglia: bufonidi

Velenoso: sì, se si sente in pericolo. Dalle ghiandole del dorso e dalle ghiandole parotidi è in grado di secernere un liquido biancastro irritante per le mucose. Questa sostanza si chiama “Bufalina” che, se inoculata, può avere effetti neurotossici. Inoltre, se maneggiato fa fuoriuscire un liquido dalla cloaca.

Indole: non aggressiva

Dove e quando lo si può incontrare

L’anfibio é presente in tutta Italia.

Il suo periodo attivo va da febbraio a novembre.

Il Bufo viridis é un animale notturno e non esce dalla tana neanche in giornate di pioggia. E’ attivo di giorno solo nel periodo degli accoppiamenti.

E’ un animale ben adattato al contestoantropico ma il suo habitat ideale rimane senza dubbio la zona litoranea-costiera perché é anche in grado di riprodursi in acque salmastre. Non di rado però lo si trova nelle praterie vicino a fonti d’acqua.

Descrizione visiva

Il Bufo viridis è lungo dai 9 ai 12 cm. Molto simile a Bufo bufo.

Si presenta con un corpo snello ed é molto agile ed aggraziato nei movimenti al contrario di Bufo bufo. La testa è grossa ed arrotondata, le pupille sono orizzontali, l’iride é color miele tendente al verde, la pelle é spessa e verrucosa. Le ghiandole parotidi sono sporgenti e parallele rispetto all’asse centrale del corpo. Il colore del dorso conserva sempre una tonalità di base biancastra con chiazze verde smeraldo orlate di nero e piccoli puntini ramati in corrispondenza dei numerosi tubercoli. Il ventre rimane più chiaro.

Comportamento e riproduzione

Il Bufo viridis passa la sua intera giornata nascosto nella tana, di notte si sposta a grande distanza in cerca di piccole prede da cacciare. Nel mangiare la preda estroflette la lingua un po’ di volte e poi si aiuta con le zampette anteriori per portarsi il cibo alla bocca. Questo animale è predato in particolar modo da Natrix. Quando si sente in pericolo, come ultimo tentativo, secerne la già citata ”Bufalina” dalle ghiandole ed il liquido dalla cloaca per rendersi meno appetibile.

Il dimorfismo sessuale è molto evidente. Il maschio è sempre più piccolo della femmina sebbene conservi arti anteriori molto robusti ed i caratteristici calli nuziali sulla parte interna delle prime dita. Questo anfibio ha una sacca vocale dalla quale emette una specie di “trillo” molto acuto e crescente per attirare le femminee. La femmina ha puntini rossi ai lati del corpo e sul dorso in corrispondenza dei tubercoli e generalmente ha colori più contrastanti rispetto al maschio che solitamente ha tonalità più uniformi. Nel periodo degli amori il maschio si sposta in pozze d’acqua dolce o presso fiumi o acque salmastre dove spesso si ritrova con altri suoi simili. Una volta trovata la consorte gli sale sul dorso afferrandola con le zampe anteriori sul torace, l’accoppiamento infatti è quello tipico “Ascellare”e può durare molti giorni. In questo periodo nessuno dei due si alimenta. Trovato il luogo adatto vengono deposte fino a 12.000 uova di 1,6 -1,7 mm ciascuna, di colore scuro, disposte su due file in lunghi cordoni gelatinosi e trasparenti solitamente avvolti alla vegetazione acquatica presente. La larva, di colore grigio scuro, ha una coda corta; il girino, invece, in pieno sviluppo é lungo 4 cm, più grande rispetto a Bufo bufo. In due-tre mesi la metamorfosi si compie. I giovani Bufo viridis hanno colori sempre più sgargianti rispetto agli adulti ed i maschi raggiungono la maturità sessuale intorno al quarto anno, le femmine poco oltre. La vita media del Bufo viridis si può prolungare per diversi anni.

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