Pantherophis guttatus – ex Elaphe guttata

Genere e specie: Panterophis guttatus – ex “Elaphe guttata”-
Nome comune:  “serpente del grano”
Famiglia: Colubridae

PROVENIENZA

Pinete, anfratti rocciosi, giardini di abitazioni e granai degli Stati uniti sud orientali.

CARATTERISTICHE

Il Panterophis guttatus viene altresì chiamato “serpente del grano” perché assiduo frequentatore di granai, riserva perenne di topi e ratti. Si tratta forse dell’ofide più diffuso tra i terrariofili per la facilità di gestione, le dimensioni ridotte, la docilità e  i magnifici colori che continuano ad affascinare milioni di appassionati.
Il corpo segue una forma piuttosto affusolata e longilinea (non ha il profilo massiccio del lampropeltis per intenderci). La testa è anche questa allungata ma ben distinta dal resto del corpo ciò grazie ad una regione del collo molto ben definita. Gli occhi sono leggermente sporgenti , molto grandi con pupilla rotonda. La livrea segue una pigmentazione varia ma soprattutto variopinta. Nel panterophis guttatus per eccellenza, vi sono grandi varietà di arancione e rosso, ma la bellezza dei colori è ulteriormente evidenziata da disegni bordati di nero che spesso formano figure a zig zag o bande e cerchi di piccole e grandi dimensioni. Il numero, le misure delle bande e il colore possono variare ovviamente da individuo a individuo. Molti allevatori hanno voluto accentuare questa peculiarità riproducendo diversi esemplari di panterophis, applicando accoppiamenti sistematici tra individui di carattere geneticamente recessivo, dominante e dominante incompleto prevedendo così nascite di esemplari amelanici (forme con occhi rosa senza pigmentazione nera ma con ombre pallide rosate e arancioni ) albini “snow corn” serpenti senza pigmentazione con accenno di colore rosa tenue e così via..
Le squame sono lisce e di piccole dimensioni ma in prossimità della testa diventano ampie e piatte. L’apparato boccale del panterophis lo pone nell’insieme degli aglifi(a differenza dei vari opistoglifi come ad esempio gli heterodon), sottili e affilati ma fanno “tenerezza” se messi a confronto con la struttura dei denti veleniferi di alcuni serpenti.
Normalmente si tratta di un ofide di piccole/medie dimensioni che raggiunge i 120 /150 cm in lunghezza e pesa tra i 250 e i 400 grammi. La vita media di questi ofidi si aggira intorno ai 15 anni ma vi sono stati eccezionali casi di 20 anni!

CATTIVITA’

In natura il panterophis passa gran parte della giornata nascosto tra la vegetazione e di rado esce perché la sua visione diurna è discreta. Di notte esce allo scoperto e sebbene sia un rettile prevalentemente terricolo riesce ad arrampicarsi con grande agilità sui rami più alti, con l’intento di raggiungere prede nidiacee.
In cattività è consigliabile allestire un grande terrario di 70X40X40h cm in cui allevare un singolo esemplare, le prese d’aria non dovranno mai raggiungere un grande diametro(si consiglia un max. di 3mm), essendo infatti un vero maestro nell’arte della fuga non è inusuale che un panterophis rimanga incastrato in qualsiasi foro, fessura e presa d’aria troppo lasca riportando gravi ferite. Per il substrato potete considerare del truciolato di faggio depolverato o della semplice carta da giornale o carta assorbente, è opinabile la scelta del repty bark mentre è sconsigliata quella della sabbia(può essere involontariamente ingerita), lettiera per gatti(può provocare problemi respiratori e lacerazioni gastro-intestinali), torba( può essere accidentalmente fusa con il cibo) e corteccia di cedro (assolutamente tossica per la quasi totalità degli animali da terrario). Gli elementi fondamentali dell’arredamento rimangono indiscutibilmente: una fonte d’acqua, composta da un contenitore ben dimensionato, e dalle due tane,  una da posizionare nella zona più fresca del terrario e l’altra da sistemare in quella più calda. Per il resto potete dar spazio alla fantasia senza però tralasciare parametri di sicurezza e igiene (ogni elemento deve essere precedentemente sterilizzato). Le temperature si dovranno stabilizzare intorno ai 25-28 gradi diurni per poi scendere a 20 gradi nella fase notturna. Per riprodurre tali temperature occorre pensare all’attività di caccia di questo ofide. Il panterophis è solito uscire la notte per cui trattiene il calore assimilato dalla terra stessa , si tratta infatti di un animale facente parte del gruppo dei “geotropi”, è dunque necessario sistemare, al di sotto della teca, un cavetto o un tappetino riscaldante con un wattaggio rapportato alla teca da posizionare in una sola parte del terrario così che il rettile possa termoregolarsi a proprio piacimento. Non occorrono quindi lampade o spot incandescenti.

RIPRODUZIONE

Prima di tentare la riproduzione, assicuratevi che entrambi gli esemplari abbiano compiuto il 2° anno di età, siano del giusto peso forma e godano di ottima salute.
La femmina in particolare non deve pesare meno di 250 grammi.
Per effettuare un periodo di brumazione si diminuirà l’alimentazione e si procederà con un graduale abbassamento della temperatura con una conseguente riduzione del fotoperiodo. Raggiunti i 15 gradi si terranno questi parametri per 2/3 mesi. Giunto il mese di febbraio si procederà nella direzione inversa, innalzando sistematicamente temperatura e fotoperiodo e cominciando a somministrare piccole prede. Raggiunti i 25-28 gradi le prede da offrire saranno ormai della dimensione standard(ossia quella abitualmente somministrata prima della brumazione). Nutrite molto bene la femmina perché sarà lei la vera protagonista della riproduzione. Attendente così che la femmina completi una muta e dopo di che inseritela nella teca del maschio. Il nuovo derma della femmina sarà colmo di feromoni, ormoni che ne comunicheranno la fertilità e che dunque stimoleranno il maschio all’accoppiamento. In breve assisterete all’accoppiamento. Il maschio inserirà uno dei due emipeni nella cloaca femminile , il concepimento potrà durare anche 10-15 minuti e potrà essere ripetuto nei giorni successivi. Una volta sicuri della prossima gravidanza isolate la femmina in un terrario e procedete con la somministrazione di cibo a tutto spiano. Passate 4/5 settimane noterete una graduale cessazione dell’appetito, a questo punto la femmina avrà una seconda muta, “la muta pre – deposizione”, inserite dunque un contenitore opaco piuttosto grande e piatto con coperchio forato composto da vermiculite per metà. La femmina sicuramente deciderà di deporre le uova in questo luogo. La deposizione inizierà quasi sicuramente di notte e potrà durare anche 24/48 ore. Il numero delle uova è variabile mediamente sono 15 ma gli esemplari più grossi possono anche arrivare a 30.   Giunti a questo punto sistemate le uova nell’incubatrice ma abbiate l’accortezza di non capovolgerle e, se sono appiccicate tra loro,  lasciatele esattamente così. Le temperature di incubazioni non dovranno essere inferiori ai 26-28 gradi con un’umidità pari al 90%. Dopo circa 65 giorni avverrà la schiusa. I piccoli verranno alla luce in breve tempo ma in alcuni casi necessitano di 24 ore quindi non abbiate fretta di sistemarli nei fauna box, attendete la loro completa fuoriuscita. Il passo seguente è quello di disporre i piccoli in diversi contenitori di 30X20X20h cm dotati di minuscoli contenitori dell’acqua(onde evitarne l’annegamento) e piccoli sistemi di riscaldamento posti al di sotto del fauna box. Il primo pasto della loro vita gli verrà offerto solo a compimento della prima muta, dopo circa due settimane. Nel caso riscontraste casi di inappetenza occorre considerare alcuni suggerimenti. Lasciate il pinkie nello stesso fauna box del baby e fate passare alcuni giorni, se non ci sono miglioramenti, provate a muovere il pinkie con una pinza e urtatelo leggermente sul muso del piccolo colubride oppure mettete il serpente e la preda in un contenitore più piccolo e privo di arredi(opportunamente forata) al buio per un po’ di tempo altrimenti provate con prede morte o decongelate(ma considerevolmente intiepidite) nel caso non ci fosse alcun miglioramento, prima di procedere con l’alimentazione forzata chiamata “force feeding”(pratica consigliabile solo a veterinari o ad allevatori con mooolta esperienza) si può ancora tentare provando a forare il cranio del baby-topo con un ago facendo così uscire materia cerebrale(pinkie brained).

LEGISLAZIONE

Questo animale non necessita di alcun  documento CITES e se vengono rispettate le norme igienico sanitarie nazionali è di libera vendita.

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