Uroplatus spp.

Genere e specie: Uroplatus spp.
Nome comune: “geco dalla coda piatta” dal greco “ourá” = coda e platys = piatta
Famiglia: Gekkonidae

PROVENIENZA

Madagascar e isole limitrofe

CARATTERISTICHE

Ad oggi si contano dodici specie di Uroplatus:

U.sikorae (due sottopsecie U.sikorae sameiti e U.sikorae sikorae)
U.henkeli
U.fimbriatus
U.phantasticus
U.ebenaui,
U.lineatus
U.malahelo
U.guentheri
U.alluaudi
U.giganteus
U.malama
U.pietschmanni

Specifichiamo che anche per questa specie sono in corso numerosi studi legati alla classificazione e relativa tassonomia ed è dunque ancora troppo presto per limitare il genere alle dodici specie sopracitate.
Ciò che accumuna tutti gli appartenenti al genere è sicuramente l’aspetto fisico singolare ed unico, la coda tendenzialmente piatta, il corpo molto schiacciato, gli occhi gialli a pupilla verticale, gli arti lunghi, le dita allargate e fornite di lamelle subdigitali, la natura arboricola e la forte tendenza al mimetismo.

CATTIVITA’

Tendenzialmente la maggior parte delle specie predilige un ambiente molto umido(70-80% di umidità) con temperature di 22-26 gradi diurni(anche se la temperatura risulta più o meno alta a seconda della specie). Il terrario tipo dell’Uroplatus dovrà essere sviluppato in altezza nei rapporti di 50×60x90h cm per le piccole e medie specie e 70×60x120h cm per le specie più grandi come fimbriatus e henkeli. Il terrario in rete è spesso la soluzione migliore in quanto permette un buon ricircolo d’aria ed evita i ristagni d’acqua. E’ bene dotare il terrario di medi e grandi pezzi di corteccia di sughero sul quale il geco potrà sostare e mimetizzarsi completamente. Il substrato potrà essere concepito in repty bark o scaglie di sughero ma anche torba e muschio. Il neon Uvb è molto importante e ,se volete che il vostro geco non venga disturbato dalla luce, potete sistemare delle piante che creano delle zone d’ombre in cui il geco possa sentirsi riparato. Gli insetti più comunemente commerciati in terraristica vanno benissimo per alimentare il geco basta che questi vengano spolverati da polvere di calcio+d3 una tantum. L’acqua potrà essere facilmente servita sulle foglie delle piante grazie alla frequente nebulizzazione di tutto l’ambiente.

RIPRODUZIONE

Il maschio ha la base della coda particolarmente allargata in quanto presenta i due rigonfiamenti degli emipeni. La femmina è di dimensioni leggermente più piccole. Dopo un periodo di latenza di uno/due mesi in cui fotoperiodo, temperatura e alimentazione verranno gradualamente diminuiti si potrà decidere di unire i due esemplari. La femmina, se fecondata, deporrà più uova nel corso di una stagione; solitamente una o due(il numero delle uova è variabile a seconda della specie) per volta che saranno di aspetto perfettamente rotondo e di colore bianco(se mostrano imperfezioni o sono gialline si tratta di slug purtoppo). In natura, le femmine di uroplatus, depongono le uova sul suolo ricoprendole di terriccio per mimetizzarle al meglio, dunque, se trovate le uova proprio sul fondo, abbiate cura di inserirle con la massima delicatezza nel contenitore di plastica(colmo per metà di vermiculite) dentro l’incubatrice interrandole per metà circa. Le uova andranno incubate mediamente a 25.6 gradi e dopo 60 giorni circa dovrebbe avvenire la schiusa. Si tenga presente che il periodo di incubazione è assai variabile, a volte infatti occorrono anche più di 60 giorni per la schiusa. I piccoli baby potranno essere alimentati con piccoli insetti ed allevati in fauna box sterili.

LEGISLAZIONE

Tutto il genere Uroplatus è incluso in appendice II della CITES.

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