Geco crestato

Genere e specie: Correlophus ciliatus ex Rhacodactylus ciliatus
Nome comune: “geco crestato”;”geco cigliato”
Famiglia: Gekkonidae

PROVENIENZA

Foreste umide della Nuova Caledonia

CARATTERISTICHE

Vi sono sei specie di Rhacodactylus tutte originarie e distribuite in Nuova Caledonia:

R.auriculatus
R.leachianus
R.sarasinorum
R.chahoua
R.trachyrhynchus
R.ciliatus

Ciascuna varia per aspetto, colorazione, dimensione e peso. Il Leachianus ad esempio è uno dei più grossi gechi e può arrivare ad una lunghezza di 40 cm, solitamente gli altri misurano 20-25 cm in età adulta. Il trachyrhyncus è viviparo mentre gli altri sono ovipari. Il sarasinorum, il chahoua e l’auriculatus sono in grado di auto-rigenerare la coda dopo l’autotomia mentre gli altri una volta persa non la rinnovano. Tuttavia, gli elementi in comune non sono poi così pochi infatti tutti sono di natura onnivora, hanno una coda prensile, non possiedono palpebre, dispongono di lamelle adesive in ogni dito, sono prettamente arboricoli e predatori notturni/crepuscolari.

Il Ciliatus presenta due creste che percorrono prima la parte superiore dell’occhio dando l’impressione di vere e prorie ciglia (da qui il nome “geco cigliato”) poi nuca e dorso. Si presume che le creste rendano meno allettante il geco agli occhi di un possibile predatore.
Gli occhi sono grandi e le pupille verticali si dilatano in fase notturna, le cavità timpaniche sono ben visibili ai lati della testa. La pelle è ricoperta da piccole scaglie granulari e al tatto è morbida e setosa. C’è un enorme varietà di pigmentazione e pattern nei ciliatus. La colorazione delle specie può variare ma solitamente il colore ancestrale è marrone/rossiccio. Con il tempo gli allevatori hanno via via selezionato esemplari con morph e pattern differenti ottenendo sempre più spesso sorprendenti pigmentazioni.

CATTIVITA’

Data la natura arboricola dell’animale il terrario dovrà essere sviluppato in altezza 60×50x80h cm. Attenzione: un lato dovrà essere concepito in rete per favorire l’areazione ed impedire i ristagni di umidità. Come substrato la carta da giornale risulta essere il rimedio più appropriato ed igienico. Potete anche inserire delle piante: bromeliacee, photos e altre piante epifite e muschi (live moss) sui tronchi e rami che andrete a posizionare. Ovviamente il terriccio delle suddette piante dovrà essere opportunamente sterilizzato per evitare la proliferazione di agenti patogeni. Le piante avranno bisogno di luce, munitevi dunque di una lampada fluorescente. Per ciò che riguarda l’illuminazione ed il riscaldamente molti allevatori non inseriscono spot e neon Uvb data la natura notturna del geco ma si avvalgono direttamente della luce e del riscaldamento presente nella stanza (solitamente 20-22 gradi). Le piante sono molto utili non solo perchè aumentano la percentuale di umidità del terrario che dovrà essere comunque molto alta (circa l’80%) ma sono anche un ottimo sistema di rifugio. Il geco infatti passerà tutta la fase diurna nascosto tra il fogliame o in nascondigli che avrete appositamente sistemato all’interno della teca. La fonte d’acqua sarà rappresentata da una vaschetta piuttosto larga e bassa ma ricordate di nebulizzare spesso l’ambiente e il fogliame così che il geco possa bere direttamente dalle foglie e dai vetri della teca.
L’alimentazione del ciliatus è decisamente molto varia potete sbizzarrirvi con ogni tipo di insetto: grilli, camole della farina, piccole cavallette, blatte..Ognuno da spolverare spesso con calcio e vitamina D3. Per integrare ulteriormente la dieta potete fornire in piccoli contenitori dell’omogenizzato alla frutta, al pollo o tacchino oppure i preparati in barattoli normalmente commerciati studiati appositamente per ciliatus che offrono una dieta completa.

RIPRODUZIONE

I gechi crestati sono facili da sessare basta infatti individuare i cuscinetti degli emipeni alla base della coda per capire se l’esemplare è maschio. Un altro metodo per determinare il sesso è la presenza di pori femorali che appaiono più evidenti nel maschio. Il periodo di brumazione non è del tutto obbligatorio, molti allevatori, infatti, fanno brumare i propri ciliatus separando maschio e femmina e li uniscono solo una volta sfamati a sufficienza, altri invece evitano proprio il periodo di latenza. La femmina in queste circostanze dovrà avere un buon apporto di calcio, per esaminare questo dato basta aprirle delicatamente la bocca e guardare se sul palato le due sacche bianche sono rigonfie di calcio. Una volta uniti i ciliatus controllate che il maschio non risulti troppo aggressivo e mordace, se la situazione è sotto controllo la copula avrà luogo anche più volte. Passati circa 30 giorni la femmina deporrà le uova e per questa occasione avrete già predisposto una vaschetta larga e bassa con vermiculite inumidita o terriccio sterile. Le due uova bianche perfettamente calcificate saranno da riporre con estrema delicatezza nel contenitore dentro l’incubatrice avendo l’accortezza di non capovolgerle. Se hanno uno aspetto giallognolo e alla vista “poco sano” si tratta di slug(uova sterili). La temperatura di incubazione è di 26 gradi. Dopo circa 57-60 giorni avverrà la schiusa. Una volta riassorbito il sacco vitellino il geco si sentirà pronto ad uscire dall’uovo e compirà molto presto la prima muta successivamente potrete sistemarlo in piccoli fauna box e fornirgli il primo pasto a base di mini insetti. E’ bene ricordare che anche la femmina di ciliatus così come tutte le femmine di tutti i rettili, grazie all’anfigonia ritardata, può deporre più e più uova nell’arco di una stagione se si trova in ottima salute e le condizioni di stabulazione lo consentono.

LEGISLAZIONE

Questo animale non necessita di alcun documento CITES e se vengono rispettate le norme igienico sanitarie nazionali è di libera vendita.

2 commenti

  1. Ciao come mai il mio geco che andava matto per le mele frullate adesso non le vuole più?

    1. Author

      Ciao Andri e grazie per il commento, devi pensare che anche i gechi hanno gusti propri e tali gusti possono cambiare nel tempo! Il gechi crestati sono animali carinissimi e vispi e per esperienza posso dirti che amano sperimentare gusti nuovi molto spesso, quindi ti consiglierei semplicemente di mettere da parte il caro e vecchio frullato di mele e provare altro, tenendo però presente che dopo un pò potrebbe nuovamente cambiar gusti. L’ideale per non annoiarlo sarebbe di cambiare settimanalmente sapore o frutto. Ciauz

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